Nella bellissima baia di Cartaromana proprio di fronte al Castello Aragonese sorge una torre a pianta quadrata, la cui costruzione con tutta probabilità risale alla fine del '400 ad opera di Don Giovanni de Guevara, uomo d'armi spagnolo al seguito di Alfonso V d'Aragona, o di un altro appartenente della medesima famiglia, Francesco de Guevara, duca di Bovino.
Architettonicamente è un esempio importante di quel periodo storico, eterogeneo per contributi e sovrapposizione di stili, che comunemente va sotto il nome di Rinascimento Napoletano e che ha caratterizzato la produzione artistica del Regno di Napoli nei secoli XV e XVI. È una delle tante torri litoranee a vista per gruppi di due (in questo caso col Castello Aragonese) con funzioni prevalenti di difesa e rifugio dagli attacchi costieri.
A Forio, versante occidentale dell'isola d'Ischia, vi è un'importantissima traccia di questo ingegnoso sistema di avvistamento a mezzo di "osservazioni fortificate" che, negli ultimi anni, è stato oggetto di un progetto di valorizzazione culturale e turistica da parte dell'ente locale in collaborazione con la Soprintendenza dei beni archeologici di Napoli.
Anche la "Torre Guevara" (o "di Sant'Anna", per la presenza all'interno dell'edificio di una cappella con l'effigie della madre della Madonna) nell'ultimo periodo è stata interessata da una complessa opera di recupero e restauro dei numerosi affreschi che ne adornano gli interni, grazie alla collaborazione importante dell'università di Dresda, sollecitata dal Circolo culturale Georges Sadoul che gestisce i locali della torre su concessione del comune di Ischia, unico proprietario dell'immobile.
Leggenda vuole che all'interno della Torre abbia soggiornato Michelangelo Buonarroti, al seguito - si dice - dell'amica Vittoria Colonna, poetessa del '500 e moglie di Ferdinando Francesco D'Avalos, uomo d'armi della storica famiglia alleata dei regnanti Aragonesi. La presunta presenza nell'edificio in questione del Buonarroti ha acceso in ambito locale un interessante dibattito che, partendo dal periodo di edificazione della torre, ha finito coll’investire la toponomastica del luogo, tant'è che la Torre è anche identificata col topos "Torre di Michelangelo".