Ischia è un’isola faticosa. Faticoso è stato per i contadini adattare i pendii collinari alla coltivazione della vite. Faticosa è stata la vita degli uomini che andavano per mare. Faticosa è stata la transizione economica dalle macerie del dopoguerra all’avvento del turismo. Non deve stupire allora che uno degli sport più praticati sull’isola - con un numero di amatori che cresce mano a mano che si diffonde la filosofia del wellness - è l’attività in assoluto più faticosa di tutte: la corsa.
Il podismo è da sempre sinonimo di fatica ma poichè è un’attività naturale per l’homo sapiens (molto più di quanto non lo sia, per esempio, il nuoto) correre significa anche riscoprire una condizione "consustanziale" al genere umano.
I continui saliscendi, la presenza di falsipiani, alcuni leggeri, altri con strappi più decisi, rende l’isola adatta a quella particolare metodica di allenamento che è il fartlek. Introdotto negli anni '30 dall'allenatore svedese Gösta Holmer questo metodo di allenamento consiste nel correre tratti a differenti velocità avendo come riferimento principale la propria sensazione individuale. Naturalmente anche la corsa libera - finalizzata o meno che sia ad una prestazione sportiva - va disciplinata, per evitare che questo tipo di esercizio sia, o troppo blando, o troppo impegnativo. Quindi, in ambo i casi, inutile.
Favoloso!
La regola di massima è quella di trovare un giusto equilibrio tra il ritmo che si tiene in piano e quello che si tiene in salita. Più nel dettaglio, è bene accellerare nei tratti veloci, ma non tanto da non avere più risorse per affrontare quelli in salita. Per chi poi ha un minimo di consapevolezza del proprio ritmo, un ulteriore consiglio è quello di aumentare l’andatura in maniera inversamente proporzionale al tratto in piano: più breve è il tratto veloce, maggiore deve essere l’andatura.
Attenzione: il fartlek concepito in questo modo (esistono altre varianti più dettagliate e finalizzate esclusivamente alla prestazione sportiva) resta un gioco, il cui fine è godere dell’ambiente tutt'attorno, imparando a conoscere il proprio corpo in maniera stimolante e allenante. E, da questo punto di vista, gli scorci, i panorami, i tramonti, che si possono ammirare correndo per le strade di
Ischia sono impareggiabili.
Da anni poi l’isola è una meta ambita anche per i runners più evoluti, per gli habitué delle gare della domenica in giro per la Campania, l’Italia, talvolta il mondo. Merito della storica società ASD Marathon Club Ischia che per più di un decennio ha organizzato "Ischia Run", una delle gare sui 10.000 mt più impegnative mai realizzate e, un’altra bellissima manifestazione, "Marathonisole", quattro gare in quattro giorni in giro per le isole del Golfo (Capri, Procida e Ischia) a coprire la mitica distanza dei 42 km e 195 mt.
Dal 2011 poi, a Forio, si tiene nel mese di maggio una spettacolare gara di Triathlon Sprint (750 mt di nuoto, 20 km di ciclismo e 5000 mt di corsa), "Ischia Sunset Triathlon", sin dalla prima edizione riconosciuta dalla Federazione Italiana Triathlon come valevole per il Campionato Regionale della Campania.
Senza dimenticare l’ormai collaudata "Forio in corsa", gara podistica che pur non essendo ancora inserita nel circuito ufficiale FIDAL (Federazione italiana atletica leggera), edizione dopo edizione catalizza sempre più l'attenzione di molti atleti dalla terraferma, affascinati dal fatto che l’evento è programmato per l’ultimo dell’anno (31 dicembre) con la prospettiva allettante di trascorrere il
Capodanno ad Ischia, insieme ad altri runners e, soprattutto, con la famiglia.