Nel vasto panorama delle feste religiose quella di San Martino, l'11 novembre, è particolarmente sentita in Italia e in Europa. Ciò è dovuto senz'altro alla popolarità del santo, tra i più venerati nel Medioevo, ma anche alla scelta della Chiesa di collocare la ricorrenza allo fine del "Samhain", il capodanno celtico che ricorre i primi 10 giorni di novembre.
Insomma un caso, uno dei tanti, di sincretismo pagano-cattolico, spiegato assai bene dallo scrittore Alfredo Cattabiani nel fortunato saggio "Santi d'Italia". Grazie a quest'autore sappiamo qualcosa in più sulla ricorrenza e soprattutto sul perché in tante parti della penisola viene festeggiata come una sorta di Capodanno, specie a tavola.
Le isole del Golfo di Napoli non fanno eccezione, nè potrebbe esser altrimenti considerando la popolarità del santo nel capoluogo partenopeo a cui, come è noto, è dedicata la
certosa sul colle di Sant'Erasmo al Vomero. Dunque, la Festa di San Martino rappresenta un rito di passaggio, di cambiamento tra il "vecchio" e il "nuovo" che, a seconda dei luoghi, trova il suo corrispettivo simbolico.
In contesti dove la viticoltura ha sempre giocato un ruolo importante, la cesura è tra il vino dell'anno precedente e quello nuovo realizzato nei mesi di settembre e ottobre. San Martino diventa perciò il termine di questo avvicendamento, fondamentale per saggiare la bontà del vino prodotto, da cui un tempo dipendevano le sorti di moltissime famiglie.
Favoloso!
Questo, per esempio, è il significato con cui viene festeggiato a Procida. Anche se la più piccola delle tre isole del golfo di Napoli non ha una grande tradizione vinicola, perlomeno non paragonabile a quella di Ischia, è pur vero che geograficamente fa parte dell'arcipelago flegreo i cui vini, invece, continuano ad avere fama e riconoscimenti in tutto il mondo.
Da qui la scelta di celebrare la "Festa del Vino" nello splendido contesto di Terra Murata, la più antica delle "grancie" (rioni popolari) in cui è suddivisa l'isola (le altre sono SS. Annunziata, Madonna delle Grazie, Sant’Antonio Abate, San Leonardo e San Giuseppe). Un evento in cui, oltre al vino, vengono celebrate anche le altre eccellenze gastronomiche del territorio.
Non a caso, alla sua realizzazione concorrono diversi ristoranti dell'isola che, per l'occasione si cimentano nella preparazione di alcuni piatti della gastronomia locale: dalla pasta al sugo di coniglio (che a Procida è cucinato diversamente da Ischia), alle alici fritte, a diversi altri piatti della tradizione marinara dell'isola.
Oltre al cibo, l'evento valorizza l’artigianato locale a cui vengono riservati diversi stand per mettere in mostra il meglio della manualità procidana, di cui annualmente apprezziamo la grande versatilità in occasione della
Processione dei Misteri, il Venerdì Santo prima di Pasqua. Insomma cibo, vino, arte e divertimento per festeggiare San Martino e scoprire il volto autunnale della bellissima isola di Graziella.
Da Ischia e da Pozzuoli i collegamenti sono assicurati dalla compagnia di navigazione Medmar. Sotto la tabella con gli orari.
Collegamenti Festa del Vino
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Andata |
Ritorno |
Ischia |
ore 19.00 (per Procida) |
ore 01.15 (per Ischia) |
Pozzuoli |
ore 20.00 (per Procida) |
ore 01.45 (per Pozzuoli) |